Benvenuti nel mio Blog!
Un diario personale dove cercherò di non farvi trovare solo gradi e prestazioni sterili ma emozioni legate alle salite, paure condivise con amici, strette di mano, abbracci, racconti semplici e quant'altro ci consenta di sognare...

Sarca Days

Cima alle Coste - Profondo Bush

Quando si ha poco tempo a disposizione, come ultimamente mi capita, la Valle del Sarca è il posto ideale dove poter fare belle vie in modalità "toccata e fuga".
Vie di tutti i tipi: sportive ben chiodate, alpinistiche di livello, viaggi verticali e semplici vie passatempo.
Ce n'è per tutti i gusti e difficoltà: dal selvaggio mondo del Brento al centro commerciale di San Paolo.
Ma alcune sono delle signore vie...
Andate a farci un giro!

Anglone - La piccola Piramide

Brento - Speranza

Brento - Dreams of Infinity

Anglone - Fiaba nel bosco

Casale - Calende greche

Casale - Calende greche

Anglone

Anglone

Placche Zebrate di dx

Placche Zebrate di dx

Dain di Pietramurata

Piccolo Dain
Anglone - il canto dell'Indria

Anglone - il canto dell'Indria

Anglone - la piccola verticalità

Anglone - Cuore d'oro

Padaro - Elisio

Anglone - le due pareti

Mandrea - Ego trip

Placche Zebrate di dx - Odissea




Il treno fa ciuf ciuf


Svolto velocemente verso destra e di colpo davanti a me la strada finisce…
Mi fermo e scendo dalla bicicletta.
In una frazione di secondo il mio cervello, ancora annebbiato dal sonno e dal freddo mattutino, si pone alcune domande: Cosa succede ? Dove vado ?
In un’altra frazione di secondo i miei occhi si voltano di 150 gradi e, nel chiarore dell’alba, notano un buco nero che sembra senza fine entrare nella montagna.
Eccola la soluzione!!
Il cervello, capito l’inganno, ora torna a ragionare. Mi scappa un sorriso…
“Ma dai… incredibile!! ” mi dico
Le rotaie, che stavo seguendo senza alzare lo sguardo da qualche chilometro, di colpo si sono interrotte e la logica prosecuzione delle stesse è nel cuore della montagna, con un’angolo talmente acuto da non essere subito scorto.
Accendo la lampada frontale ed entro nel lungo cunicolo nero, stretto e umido. Una fievole luce mi appare dal fondo e mi da conforto. Per terra, in mezzo ai binari, grandi pozze d’acqua e sassi mi appaiono di colpo man mano che mi muovo.
L’umido mi assale e non vedo l’ora di uscire.
Pedalo e pedalo, la galleria sembra non finire più. Mi assopisco.
Ad un tratto, guardando verso il fondo, mi appare un piccolo treno sbuffante. Sbuffa e mi si avvicina sferragliando. Il rumore è quasi insopportabile. Non so cosa fare…
Non ho spazio… la galleria è stretta… non posso girare la bicicletta… sono in trappola!!
Il treno fischia a più non posso.
Continuo a pedalare inesorabilmente verso di lui, senza soluzione, quando di colpo mi appare una piccola rientranza nella roccia, dove mi butto a capofitto poco prima che il treno mi investa.
Il cuore mi batte all’impazzata, sono frastornato, non riesco a parlare.
Vedo scorrere il treno davanti a me, con il suo locomotore sbuffante e i suo vagoni pieni di sassi.
Al comando scorgo un macchinista senza età, nero come la pece, distrutto dalla fatica, che senza curarsi minimamente della mia presenza porta il treno fuori dalla galleria. Poi, inaspettatamente, un’intensa luce e un forte vento mi investono.
“E’ la fine”, penso.
Si, è la fine…della galleria!

Il sogno è svanito e davanti a me continua un bellissimo sentiero scavato a mano nella roccia che percorre ogni singola valletta che incontra offrendomi, in questo fresco autunno, scorci di rara bellezza che pensavo perduti.
(da un giro solitario in Val Codera: Verceia - Tracciolino - Codera - Bresciadega - Rif. Brasca e ritorno)