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Un diario personale dove cercherò di non farvi trovare solo gradi e prestazioni sterili ma emozioni legate alle salite, paure condivise con amici, strette di mano, abbracci, racconti semplici e quant'altro ci consenta di sognare...

Una finestra di sole


E’ arrivato l’autunno e piove.
Il problema è che ormai piove da circa 2 mesi…
Per sabato il meteo prevede una finestra di bel tempo di 8-10 ore ma… dove andare dopo tutta questa pioggia ? Le pareti di “casa” sono tutte rigate di nero; solo qualche strapiombo risalta ancora di giallo. Non ci sono dubbi, la valle del Sarca è forse l’unico posto dove possiamo trovare qualcosa di asciutto.
Organizzo con Paolo, un amico con il quale in passato ho condiviso molte emozioni verticali; entrambi è da un po’ di tempo che siamo fermi, Paolo inoltre ha una predilezione per gli spit.
Io preferirei una via alpinistica a chiodi ma, alla fine, lascio decidere a lui.
La scelta cade su una via semisconosciuta alle Placche Zebrate di destra: “Aspettando Daniele”.


Qualche anno fa, in quella zona di parete, avevo salito insieme ad Ivano la via Odissea trovandola alpinisticamente bella ed impegnativa.
La via di oggi, invece, dal basso sembra un mix di arrampicata sportiva e alpinistica.
L’importante, come dice il nostro motto per qualsiasi via, è “diertis e fas mia mal”.







Alle 14.00, dopo cinque ore di arrampicata, siamo alla sosta del 13° tiro; ci manca un tiro facile ma decidiamo che, per oggi, di erba ne abbiamo tirata abbastanza e iniziamo le doppie.
La relazione sulla guida del Sarca è coerente e per una volta siamo d’accordo con quanto riportato: “una salita dalle caratteristiche esplorative dove l’arrampicata è spesso disturbata dalla vegetazione. La via alterna tratti con rocce rotte ed erbose a placche molto compatte solcate da stupende rigole. Le ultime lunghezze si sviluppano in un ambiente veramente unico. Molto bella la fessura strapiombante nella parte alta della via. Nel complesso è una salita divertente e varia, dove si trova un po’ di tutto, dalla libera obbligatoria alle placche friabili, dai passaggi in A0 alle rampe erbose. Roccia nel complesso buona e chiodatura ottima a spit”
Alla fine la salita non ci è neanche dispiaciuta, soprattutto in una giornata autunnale discreta, anche se le vie belle sono altre.

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