Benvenuti nel mio Blog!
Un diario personale dove cercherò di non farvi trovare solo gradi e prestazioni sterili ma emozioni legate alle salite, paure condivise con amici, strette di mano, abbracci, racconti semplici e quant'altro ci consenta di sognare...

Berghem Vertical Sherpa Tube Race


1500m di sviluppo… 630m di dislivello… oltre 2500 gradini….
Non finisce più questa “parete”.
Non mi ricordavo fosse così faticoso percorrere una nord di cemento!
Non tanto per il dislivello, che è relativamente breve, ma per il fatto di superarlo tutto su gradini con un bello zaino pesante.
E non è la stessa cosa che salire su un sentiero ripido.
L’esposizione poi… a tratti è veramente quella di una nord! Guai a cadere.
La nostra “Berghem Vertical Sherpa Tube Race” è completata con un buon tempo ma il nostro giro è solo all’inizio.
Dopo un’oretta di avvicinamento su un telo bianco gelato, inizia il bello che ci porterà ad affrontare un’altra infinita serie di gradini, stavolta creati dai nostri scarponi nella bianca coltre resa dura dal gelo della notte.
Forse anche anche meno impegnativi dei primi.

Il tutto in una mezza giornata di silenzio più assoluto sulle montagne di casa.












I sensi



Ho voglia di uscire da questa via…
Dopo 6 ore di scalata la testa comincia ad essere stufa di viaggiare con tutti i sensi allertati.
Quelli che all’inizio erano semplici passaggi su “roba mobile” e toppe erbose che davano un po’ di sapore alle compatte e monotone placconate, ora si stanno rivelando interi tiri brutti e pericolosi, dove tutto quello che si tocca deve essere controllato con cura.
Gli ultimi neuroni sani resistono grazie alla abbondante chiodatura ma forse solo per l’effetto placebo dato dallo spit…
Non mi è piaciuta questa via: troppo erbosa, con roccia su molti tiri al limite del friabile, molti passi pericolosi lontano dalle protezioni.
L’ho scelta io, per vedere ancora una volta questo spazio di parete.
Ma forse ho sbagliato.
O forse no…
Mi è piaciuta questa via perché ha tenuto tutti i miei sensi all’erta dall’inizio alla fine, perché mi ha fatto gioire ed arrabbiare, perché mi ha fatto apprezzare il senso della vita e capire che basta poco per farsi male.
La consiglierei ?
Non saprei proprio…
Di sicuro non a qualche amico!


Monte Brento
Via Dream of Infinity
900m, 20 tiri, VII/A0 (VII- obbl.)