Benvenuti nel mio Blog!
Un diario personale dove cercherò di non farvi trovare solo gradi e prestazioni sterili ma emozioni legate alle salite, paure condivise con amici, strette di mano, abbracci, racconti semplici e quant'altro ci consenta di sognare...

Un grande passo...

Sabato sera, ore 21.00, Rifugio Muzio, Valle dell’Orco.
Sono in riunione da 6 ore dopo aver scalato tutta la mattina e l’attenzione comincia a calare.
La stanchezza inizia a impadronirsi di me.
Chiamo casa. La voce della mia bimba mi sveglia e fa da sottofondo mentre parlo con Tony; mi vuole parlare, chiama “Papà… papà!”
Che bello… che soddisfazione sentirla quando sono lontano da casa!
Poi… la notizia!
Oggi, dopo solo 25 mesi ha mollato il pannolino ed ha iniziato a fare la pipì e la popò nel vasino!
Sono contento e condivido questa emozione con gli amici.
Il giorno dopo, a casa, tutta contenta mi chiama, prende il suo vasino, lo porta in sala, si spoglia e, sorridendo, si siede a fare pipì. E’ soddisfatta del passo che ha fatto e me lo vuole dimostrare…
Un grande passo…

Sensazioni e ricordi


X Ice Park Ceresole Reale - Settore sx


X Ice Park Ceresole Reale - Settore dx

Per problemi vari, era da un po’ di tempo che non impugnavo più una piccozza in modo serio.
Ovvero, per salire del ghiaccio verticale.
Il momento è arrivato in occasione della riunione della Scuola Centrale di Alpinismo a Ceresole Reale.
Il ritrovo, fissato per il pomeriggio di un bellissimo e freddissimo sabato, mi ha permesso di utilizzare la mattinata per “togliere la ruggine” dagli attrezzi.
Mentre le guide di Mountain Passion attrezzavano le linee di salita per il meeting del giorno successivo, con Massimo, Andrea, Riccardo e Daniele ci siamo sparati i tiri Ciclope, Colosso, Icarus, Mistica e anche la bella candela di Cerebro.
La ruggine è subito tolta, anzi, sembra non si sia mai depositata, mentre la resistenza manca… eccome se manca!


La candela della finale 3° X Ice Meeting


La candela di Cerebro
Le prime sensazioni mi riportano indietro di circa 15 anni, quando, ancora ragazzino, rincorrevo e poi mi buttavo incosciente su quei colonnati rigorosamente dal basso (non esistevano falesie tipo questa), da primo di cordata e con degli attrezzi che ora fanno sorridere… A tratti, quelle colonne staccate che un tempo non mi facevano dormire la notte, ora mi fanno impressione ma cerco di affrontarle con più disinvoltura.
Come passa in fretta il tempo… il materiale cambia, noi cambiamo, ma i ricordi e le sensazioni forti restano sempre quelle di un tempo!