Benvenuti nel mio Blog!
Un diario personale dove cercherò di non farvi trovare solo gradi e prestazioni sterili ma emozioni legate alle salite, paure condivise con amici, strette di mano, abbracci, racconti semplici e quant'altro ci consenta di sognare...

Sogno di mezzo inverno


Dietro le vetrate del pullman uno splendido tramonto infuoca l’orizzonte. Sono assopito ma lo spettacolo mi carica. Sogno… La mente vaga e sogno di essere a scalare.
Nelle orecchie una melodia che mi da energia.

Ascolto sempre i miei sogni, quello che mi passa per la testa; se in pieno gennaio mi viene voglia di scalare su roccia, magari anche a nord, ci vado! Sognare ad occhi aperti mi da una carica incredibile, più che seguire il tempo, le stagioni e le mete degli amici. Mi fa sentire vivo.
Con due sms convinco il fidato amico; è molto che non scaliamo insieme ma il feeling c’è sempre.
Alle prime luci del giorno siamo già sotto la parete; qui la sorpresa inaspettata che infrangerà il sogno… Una piccola perturbazione ha portato nella notte neve fino a 1200m, poca roba, qualche centimetro, ma quanto basta per rovinare tutto.
Le pareti sono coperte da una polvere bianca che, complice il forte vento favonico, sulle creste turbina come in una centrifuga. Sembra di essere in Patagonia… Cercare la via su questa parete è già un’impresa. Ma ci riesco, sbagliando solo di circa 10 metri. Aspetto il sole, fa troppo freddo. Quando arriva attacco deciso lungo un diedro di roccia rotta, erboso e gelato; in quelle condizioni un tiro che mi fa drizzare i capelli in testa e che mi richiede parecchio tempo…
Sono fuori via, me ne accorgo subito mentre chiodo la sosta, ma una bella placca alla mia sinistra mi da l’idea che siamo poco distanti dalla via giusta.
La placca viene superata con maestria dal mio compagno che continua lungo un bel diedro; il tempo però scorre inesorabile. D'altronde la roccia è ancora gelida ed a tratti bagnata e la via giusta è da cercare con fiuto, se non si vuole ritornare a valle… con qualche chilo di troppo in mano!



Raggiungo la sosta e parto deciso a sinistra su una placca compatta; un vecchio cordino marcescente mi indica che ora sono sulla via giusta. La roccia è stupenda, grigia a rigole, delle più aderenti che si conoscano. Un bel chiodino trova il suo posto nell’unico buco presente. Bisogna proteggersi e non si può correre più di tanto. Il vento però non molla mai, quello si che corre; ogni tanto qualche forte folata rischia di farci partire per la tangente.
La fessura verticale successiva vede il mio compagno impegnato a fondo, non tanto per il grado ma per combattere contro il freddo e il vento; folate fortissime sferzano la parete e ci congelano mani e piedi.


È tardi, il vento non cessa, siamo a metà via… A malincuore prendiamo la decisione di scendere, con queste condizioni usciremmo dalla via in nottata e oggi non possiamo permettercelo. Una serie di doppie da attrezzare ci riporta sui prati verticali con un po’ di amaro in bocca ma con la convinzione che se la neve e il vento non ci avessero messo lo zampino avremmo potuto godere appieno questo splendido e solitario angolo di paradiso!

Momenti magici

L’emozione più bella è quella di sentire il cuore battere forte nel petto mentre sbuffando si sale una montagna…  da solo… in inverno… indipendentemente dalla difficoltà della via di salita.
Spesso cerco questa emozione che per me raggiunge il suo apice di notte e… sotto una nevicata!
Permette di conoscersi a fondo, di conoscere i propri limiti, e di non poter barare…
Conoscendosi interiormente si può fare molto.
Un amico la chiama “la coscienza della conoscenza”
Oggi dopo le feste natalizie ho voglia di muovermi, di sgranchirmi, anche se il tempo è brutto; dopo un’alba rosso fuoco, inizia subito a nevicare.


Peccato che la montagna sia pulita, troppo pulita per essere in dicembre.
Salgo veloce il canale che conosco bene, le rocce oggi sono pulite e i ramponi restano nello zaino. Soffio…. è da un po’ che non cammino ma nonostante tutto salgo spedito. In breve tutto si copre di bianco. Ogni tanto il ghiaccio avvolge le rocce. Sono solo, completamente solo su una montagna dove c’è sempre la coda… Incredibile!





In vetta sbufera. Sorrido mentre mi faccio avvolgere completamente dai forti venti che la natura mi scaglia contro… Momenti magici…Momenti che mi ricordano che sono vivo. E che è bellissimo vivere!