Benvenuti nel mio Blog!
Un diario personale dove cercherò di non farvi trovare solo gradi e prestazioni sterili ma emozioni legate alle salite, paure condivise con amici, strette di mano, abbracci, racconti semplici e quant'altro ci consenta di sognare...

La scusa



C’è sempre una scusa per muoversi di notte…
perché si vuole provare la prima volta
perché di giorno non c’è tempo
perché così ci si allena
perché si vuol far provare all’amico
perché si vuol vincere la paura del buio
perché si vuole provare la solitudine
perché si sfida il freddo e la neve
Io ci vado spesso, anche per questi motivi, ma soprattutto perché mi piace... ed è bello!











Il sole sopra le nuvole


Mattinata libera: che fare ?
Non c’è dubbio… la montagna di “casa” riserva sempre ottime, e ogni volta diverse, possibilità.
L’alba ci coglie con il fiatone mentre risaliamo il sentiero all’ombra delle alte guglie rocciose che silenziose ci tengono compagnia. Siamo soli in questo angolo di montagna.
Prima che il sole arrivi attacchiamo il primo tiro. Quando è il mio turno parto e raggiungo l’amico velocemente; le mani sono già insensibili. Scalo il tiro successivo e in sosta puntuale arriva anche la bollita; un dolore lancinante mi attraversa le dita ma so che passerà.
Mi piace il freddo anche se le dita dolgono: sentire le mani che, sulla roccia fredda, a poco a poco diventano insensibili è una sensazione strana e allo stesso tempo bella. Mentre recupero il compagno penso che forse siamo un po’ masochisti ma girando lo sguardo verso valle, con il sole che albeggia e le nuvole che coprono la pianura, non posso fare a meno di ricredermi… Ma dove lo trovo un altro spettacolo così!
Il pensiero, come sempre quando sono su questa montagna, corre all’amico scomparso…
Il sole ci coglie sull’ultimo tiro mentre noi, come orsi polari, andiamo a ricacciarci all’ombra delle pareti; veloci, legati da un sottile filo di nylon che unisce due corpi e due anime, cavalchiamo le creste innevate che dominano il lago e in breve raggiungiamo la vetta.
Oggi c’è molta gente, la vedo accanto a me ma… non la sento. Sono assorto nella mia montagna.
La solita monotona discesa mi riporta alla realtà e alla famiglia che mi aspetta per pranzo.













Un pezzo di stella



Sono appeso in sosta da un’ora con le corde che penzolano nel vuoto sopra l’enorme grottone.
Il tiro appena percorso ci ha regalato grandi emozioni per la logica di salita e la qualità “lunare” della roccia! Placche compatte si alternano a buchi da inseguire per comporre il puzzle…
Il saccone, posteggiato tra le mie gambe, mi fa compagnia mentre la corda scorre lenta nelle mani tagliate. Il tiro successivo si presenta più facile del previsto e Mik, al quale ho ceduto il passo, sale veloce in una corsa contro il tempo e contro il sole che sta tramontando.
Un urlo mi riporta alla realtà. Un urlo liberatorio in questa fantastica giornata di sole dopo l’abbondante freddo preso le precedenti volte.
Siamo fuori!
Mollo il silenzioso compagno in sosta e veloce risalgo l’ultimo tiro che si rivela bello e facile lungo un diedro di logica dolomitica.
In sosta una stretta di mano e poi giù veloci con alcune belle doppie sospese nel vuoto…
Alla base della parete, mentre il sole colora di rosso le rocce e il silenzio più completo avvolge la valle, un abbraccio corona la nostra ennesima fatica portata finalmente a termine.
Niente di eccezionale, nessuna linea estrema o chiodata da brivido, nessun cambiamento nella storia dell’alpinismo orobico: solo la felicità nell’aver sognato, trovato e creato una nostra linea in questa “stella” che è la Regina delle Orobie!


Le belle placche del 1° e 2° tiro

2° tiro: roccia da favola

In apertura sul 1° tiro (a 3 gradi...)

Sempre in apertura sul 1° tiro

Apertura sul 2° tiro


2° tiro

Apertura 3° tiro

3° tiro


Artificiale sul 3° tiro

Il compagno silenzioso...

4° tiro


La partenza del 5° tiro e la parte alta della via


Placca fantastica del 6° tiro

Polvere di chiodatura negli occhi...


6° tiro verso il basso

Sosta 6° tiro

La partenza del 7° tiro



La doppia di 55m nel vuoto

Altra doppia nel vuoto








Poteva andare peggio ?!




La giornata inizia presto..
alle 3.30 sono già in auto pronto per quella che si rivelerà una giornata particolare.
Dopo poco, in tangenziale a 120 km/all’ora, vengo “svegliato” da due fari gialli. Un gattino ha deciso stanotte di suicidarsi e cammina spedito verso di me sulla corsia di sorpasso….
Una bella frenata ed una deviazione evitano il peggio.
Assopito mi trovo ad affrontare le belle curve del lago d’Endine che a quest’ora sono uno spasso quando, ad un tratto, un uomo in mezzo alla strada mi sbarra il passaggio.
Carabinieri…
Mi si gela il sangue.
Non alla vista dei Carabinieri ma al pensiero che ieri volevo prendere l’auto di mia moglie della quale mi sono accorto solo in tarda serata della revisione scaduta…
Chiamiamola fortuna!!
Va beh, limite 50 km/h, io andavo a 60/65 km/h non mi faranno la multa ?!
E infatti, solo controllo di routine.
Mentre l’agente mi chiede i documenti e si interessa sulla mia meta quotidiana, in senso opposto arriva un bolide a oltre 80 km/h con i fari spenti… Però!!
I Carabinieri si guardano ammutoliti.
Se mi avessero dato la multa avrei avuto da ridire…
Riprendo il mio viaggio lungo la Val Camonica, a quest’ora desolata con il pensiero che, forse, la giornata non è iniziata nel migliore dei modi.
La conferma arriva quando un’auto davanti a me pensa bene di inchiodare ed entrare nell’area di sosta senza mettere la freccia… faccio solo in tempo a scartare di colpo ed evitare lo scontro… ora comincio ad esserne convinto!
Arrivo dall’amico in tempo utile e insieme ci dirigiamo verso la nostra meta odierna.
Ad un tratto, ormai quasi vicini all’Aprica, al buio e sotto una leggera pioggerellina, la mia auto sbatte contro qualcosa. Un colpo forte ci sveglia e dopo cento metri abbiamo la certezza del danno: gomma distrutta!
Un grosso sasso in mezzo alla strada, probabilmente caduto dall’alto e completamente invisibile, cerca di rovinarci la giornata.
Scendiamo, smontiamo la gomma e sotto l’acqua aspettiamo “come due merli” che qualcuno ci dia uno strappo a Edolo.
Inutile dirlo…. Quaranta minuti di attesa prima che qualcuno si fermi.
Egoismo italiano o paura ?!
Alla fine qualcuno si ferma… lo scuolabus di linea che, giustamente, ci fa pure pagare il biglietto!!
A Edolo, con calma, facciamo colazione e poi ci appostiamo davanti al gommista in attesa dell'apertura.
Verso le 7.40 ci viene in aiuto un meccanico che sembra il nostro angelo custode; si interessa, ci fa entrare in officina, ci cerca una gomma usata, ce la cambia e, molto onestamente, ci chiede 100 euro!!
Trattiamo come se fossimo in Marocco e, alla fine, con passaggio di ritorno all’auto, ce la caviamo per la modica cifra di 70 euro…
Cambiata la gomma il mezzo è come nuovo e nel giro di qualche ora raggiungiamo gli amici che ci aspettano oltrefrontiera per una giornata di formazione.
Alla sera il ritorno, stranamente, fila liscio.
Si, fino a Breno… dove ci accorgiamo di avere in auto uno zaino che non ci appartiene, lasciato per sbaglio da un amico.
Poi con calma raggiungo casa, ormai a notte inoltrata, troppo inoltrata per sentire uno strano rumore.
Me ne accorgerò solamente la mattina, quando la mia gomma posteriore, quella vendutami dall’onesto meccanico la mattina precedente, è di nuovo a terra…. bucata!!
Ecco perchè quando l'ha smontata aveva una camera d'aria all'interno.
Grazie angelo custode!!
Forse poteva andare peggio…

Invidia e fortuna


L’auto sale regolare sulla stretta strada, separata da un grande burrone roccioso solo da un piccolo guardrail a tubi. Il mio compagno sonnecchia ancora mentre penso a cosa potrebbe succedere se un’auto uscisse di strada in questo tratto.
Oggi sono qui un po’ controvoglia… La meta l’ho scelta io, con cura, ma quasi come ripiego….
In questo periodo di condizioni perfette in alta montagna avevo voglia di ingaggio su una grande parete ma non potevo permettermi tre giorni di tempo libero!
Che invidia nei confronti di tutti quelli che oggi stanno salendo la via che io sogno da anni !
Il tempo libero….
E’ lui la fortuna di ogni alpinista, dopo una “santa” moglie.
Mi tornano in mente le parole di un Amico di sempre: “E’ facile scalare bene se si ha tanto tempo a disposizione per allenarsi ed andare in giro”.
Niente di più vero!
L’invidia poi… è una brutta cosa!
Tutto d’un tratto mi trovo davanti agli occhi la sagoma grigia di un grosso albergo e di colpo esco da questo torpore. Siamo a destinazione.
L’aria fresca del mattino ci sveglia e dopo un’ora di buon avvicinamento in ambiente idilliaco siamo alla base.
Sul primo tiro della via, una placca verticale di 50 metri di roccia rugosissima, mi ricredo e mi ripeto che sono fortunato a trovarmi in questo paradiso oggi!
Anche se solo per poche ore…
Anche se il grado tecnico e l’allenamento non ci sono…
Anche se gli altri sono chissà dove…
Chi se ne frega!
Io sono… fortunato!