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Un diario personale dove cercherò di non farvi trovare solo gradi e prestazioni sterili ma emozioni legate alle salite, paure condivise con amici, strette di mano, abbracci, racconti semplici e quant'altro ci consenta di sognare...

Una salita rubata al temporale


Marzo 2011
Prima uscita della stagione, destinazione Arco che con le sue mille possibilità anche oggi ci farà sognare un po’.
Arriviamo verso le otto e piove… mannaggia!
Subito abbandoniamo progetti velleitari; Roby vorrebbe puntare a San Paolo per non prendere pioggia in parete; stavolta la spunto io e lo convinco a qualcosa di più alpinistico. Decidiamo di dare un’occhiata allo spigolo del Dain.
All’attacco la temperatura è fresca ma almeno ha smesso di piovere; per scongiurare la pioggia e l’eventuale ritirata in doppia, arrampicheremo solo con una corda intera !
La via si snoda dapprima con due belle lunghezze verticali su fessure e diedri di roccia marrone; poi con due tiri su placche grigie aderenti, di cui il secondo stupendo, dove bisogna “girare” alla ricerca del passaggio più logico e… facile!




Un tiro di collegamento porta ad un altro bel tiro verticale che finisce poi su placche vegetate.


La via bella, purtroppo, finisce qui; seguono due tiri su roccia discreta e a tratti pericolosa dove si trova molta erba e poi ancora una placca bella compatta e continua, l’ultima difficoltà della via.


Sopra tre-quattro tiri di bosco su rocce rotte ed erba, in comune con Genoma, conducono al pianoro di vetta. Ora è uscito anche il sole e in discesa fa caldo. Tutto sommato come prima uscita ci è proprio piaciuta; certo che se tutti i tiri fossero stati come i primi quattro… che continuità avrebbe avuto!




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