Nella mia limitata esperienza arrampicatoria sono sempre piu' convinto di una cosa; non ci sono vie brutte o vie belle da scalare... ogni via e' brutta o bella a secondo del nostro personale ed unico giudizio e del nostro momentaneo stato mentale. E siccome ritengo che ogni salita abbia una sua anima, una sua personalita', quando scalo cerco di cogliere da ognuna queste sue caratteristiche. Linea logica o illogica, placche compatte o erbose, roccia ottima o marcia... Che importa! Particolarita' diverse per vie diverse... Che ogni volta ci fanno cogliere e maturare esperienze diverse. Ci fanno crescere interiormente. Quello che invece ritengo importante e' la pericolosita' della salita, che e' vero a volte e' determinata da questi fattori ma...non sempre e non solo. Non e' vero che se volo sul compattissimo calcare svizzero non mi faccio nulla mentre su un tiro di insana dolomia mi faccio male... E le protezioni messe? E la verticalita' della via ? Ma lasciamo perdere...entreremmo in un lungo e complicato labirinto dove ognuno puo' avere ragione e torto. L'importante e' giocare e divertirsi, se non mi diverto scendo, tornero' un'altra volta piu' motivato.
Un solo motto bergamasco: "diertis e fas mia mal".
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