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Un diario personale dove cercherò di non farvi trovare solo gradi e prestazioni sterili ma emozioni legate alle salite, paure condivise con amici, strette di mano, abbracci, racconti semplici e quant'altro ci consenta di sognare...

La notte e il pipistrello









“Sì, sarà pure misteriosa e tenebrosa,
quando vuole fa paura,
Ma ti abbraccia e ti difende se l'ascolti...” (Modà)

E’ proprio quello che mi gira nella testa mentre, in questa notte nuvolosa, salgo per l’infinitesima volta le rocce di questo canale. Ogni volta che di notte lascio la macchina e mi metto in cammino verso la cima mi sento “osservato”... qualche volta nel bosco mi giro all’improvviso per vedere se qualcuno mi segue, poi mi convinco e mi dico “sei solo, non c’è nessuno…”.
Mi sembra di essere un pipistrello: i miei sensi si moltiplicano all’ennesima potenza, l’udito percepisce qualsiasi cosa, la vista sembra si faccia più acuta.
A volte rumori e fruscii intensi mi confermano che, comunque, non sono solo…qualcuno o qualcosa c’è veramente!
La notte è misteriosa, tenebrosa…
E a volte fa anche paura.
Paura perché, al di là del fascio di luce che illumina per qualche metro quello che c’è davanti agli occhi, non si vede nulla, non si sa nulla… anche se i posti si conoscono come le proprie tasche.
Tutto è amplificato.
Ma forse è questo il bello, quello che mi spinge a ritornare spesso!
Al di la di quei pochi metri quadrati non c’è… nulla.
Vuoto, esposizione, pericoli… nulla di nulla!
Tutto, tranne i rumori, sparisce inghiottito dal buio e per poco tempo mi sento come un pipistrello che si gode quei tranquilli momenti di solitudine.
Rimane solo la notte scura, che “ti abbraccia e ti difende”











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