La giornata, come sempre, inizia presto davanti ad un buon caffè in
compagnia di un Amico. Prima che sorga il sole iniziamo a camminare e, in
breve - senza quasi accorgerci a causa delle nostre continue chiacchere - giungiamo al
colle dove ci accoglie un gelido vento da nord. Poco dopo siamo all’attacco
della nostra salita, una splendida cresta… la “classica delle classiche”.
La giornata è stupenda e in alto, la poca neve presente, è impastata sulle rocce
come nelle migliori fotografie patagoniche.
Saliamo veloci slegati i primi torrioni su roccia pulita; le mani sono subito
insensibili e anche se i passaggi sono facili, non bisogna mollare l’attenzione.
Il freddo è intenso, almeno una quindicina di gradi sotto lo zero, e il vento
non fa altro che abbassare la temperatura. Ma noi parliamo e ridiamo, parliamo di
mare e con la mente scaliamo tutte le alpi ! Sogniamo…
Di colpo, come due bambini, ci immedesimiamo nei panni di due grandissimi
alpinisti inglesi degli anni ’70: mentre scaliamo sulla roccia impastata dal
ghiaccio, ironizziamo e ci divertiamo a raccontare passaggi da noi letti e
straletti sui libri di storia dell'alpinismo…
Così la nostra cresta alpina di colpo si trasforma in una cresta
himalayana, e le nostre voci in urla allegre: “Cristo, Peter ! Fa freddo qui!” “Dai
Joe, che ci siamo”
Con la nostra spensierata ilarità raggiungiamo la meta dove condividiamo una
forte stretta di mano…
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