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Un diario personale dove cercherò di non farvi trovare solo gradi e prestazioni sterili ma emozioni legate alle salite, paure condivise con amici, strette di mano, abbracci, racconti semplici e quant'altro ci consenta di sognare...

Lucida follia


Dopo una buona mezz’ora di attesa arriva la beneamata frase: “Molla tutto !!”
Mi preparo e al “Vieni!” parto.
Una traversata a sinistra sul vuoto porta alla base del camino; salgo agevolmente in piena esposizione i primi metri strapiombanti fino ad arrivare dove il camino si verticalizza; qui alzo lo sguardo e vedo quello che mi aspetta, uno stretto e liscio camino verticale !
“Ecco perché Ettore ci ha messo tanto, non è da lui “ dico.
Salgo con movimenti decisi ma lo zaino, seppur piccolo, mi crea solo fatica e fastidio; ad ogni metro si incastra e salire diventa una pena.
A metà camino, chiuso come in un guscio di tartaruga, scorgo lo zaino di Ettore bellamente posteggiato; attacco l’ulteriore peso e riparto.
Strisciando tra le pareti mi chiedo come Ivo sia potuto salire da qui, solo: il primo pensiero è pazzia, follia pura.
Poi penso alla sua determinazione e riconosco la sua bravura: allora è lucida follia!
La conferma viene sulla placca successiva, dove bisogna fare un bel passo di VII grado pieno con la protezione distante dai piedi...
All'uscita della via non possiamo far altro che “abbassare il cappello” al Grande Capitano!

P.S: via Giuliana al Sengg, molto bella, primi tiri un poco da cercare, poi più logica; qualche sosta da chiodare; roccia ottima, molto aderente.






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