Benvenuti nel mio Blog!
Un diario personale dove cercherò di non farvi trovare solo gradi e prestazioni sterili ma emozioni legate alle salite, paure condivise con amici, strette di mano, abbracci, racconti semplici e quant'altro ci consenta di sognare...

Là dove il tempo si è fermato cent'anni fa...


La “sete” di luoghi nuovi, a me sconosciuti, non si placa.
Da qualche anno volevo visitare questa splendida vallata, a due passi dalla civiltà ma – nonostante questo - selvaggia ed isolata!
I motivi sono subito spiegati: quasi tre ore di avvicinamento e roccia così così. Discesa lunga ed impegnativa.
Basta poco a tenere lontano orde di arrampicatori.
Mi ero sempre ripromesso, appunto, di andare a farci un giro ma poi, per un impegno o altro, non ero mai riuscito a finalizzare.
Quest’anno non sono in forma come vorrei (come ormai da troppo tempo….) ma la voglia di vedere da vicino le rughe e i buchi lungo i quali è salito chi mi ha preceduto quasi cent’anni fa è troppo forte.
Una splendida mattinata estiva, di buon’ora, mi vede risalire con il fidato compagno di avventure la valle ricca di conifere: l’aria pungente del mattino e i profumi del sottobosco ci riempiono i polmoni.
Dopo un eterno avvicinamento, condito da guadi e ragnatele giganti, arriviamo alla nostra meta.
La parete, che da lontano sembrava insalibile, ora si fa più mansueta e da sotto mi risulta facile leggere la linea di salita.
Che logicità! Certo che salire di lì quasi cent’anni fa…
Un sorso d’acqua, una barretta e via, si parte.
Passo dopo passo superiamo la parete lungo le sue debolezze: l’impegnativa fessura verticale, il lungo diedro obliquo, il tiro marcio e i facili camini finali che ci depositano in vetta.
La roccia è discreta, a tratti buona; i gradi ci sembrano un po’ strettini e sui tiri non si può correre più di tanto.
Ma ci piace e ce la godiamo tranquillamente!
Ogni tanto il pensiero va agli apritori e alle cordate che ci hanno preceduto, poche vedendo le rade e datate protezioni presenti.
La discesa, per nulla banale, è tutta da cercare e… da scalare!
Una volta ritornati alla base ci stupiamo per la tranquillità del luogo e per le immense pareti che lo circondano, pochissimo o per nulla frequentate.

Per cercare isolamento e solitudine non c’è bisogno di andare in capo al mondo… basta aprire gli occhi e scovarlo anche non troppo lontano da casa!




Punta a Sella Occ. - via Buratti
480m - VI















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