Andando in vacanza in Corsica, per un alpinista/ciclista, è d’obbligo portare un
mezzo a due ruote!
Qui la salita la fa da padrone e nonostante i singoli dislivelli non
siano mai elevati, quelle che nello sci alpinismo si chiamano “ripellate” sono
infinite. Un continuo su e giù di strade e sentieri attraversa l’isola in lungo
e in largo.
L’agosto, nel mio caso, non è il periodo ideale per la bici; bisogna fare
il conto con il caldo (che dopo le 11.00 diventa veramente insopportabile), la
disidratazione e, soprattutto, il vento.
Ma, volendo, tutto si può fare! Basta adattarsi…
La parola più importante è PRESTO: partire presto, fare presto e tornare
presto!
Dopo un paio di giri mattutini all’interno, alla scoperta di paesini
incredibili, un pomeriggio mi imbatto in un volantino che propone viaggi
organizzati in 4x4 nel deserto des Agriates.
“Una vasta zona selvaggia di circa 15.000 ettari… Un magnifico territorio incontaminato….
Un’inferno di caldo in estate… Uno dei luoghi più affascinanti e solitari della
Corsica! ”
Con queste premesse non posso non toccare con mano, o meglio con le gomme
della mia MTB!
Il mattino dopo, mooolto presto, in auto raggiungo il luogo programmato per la partenza del mio giro.
Nel buio che anticipa l’alba, senza frontale (dimenticata a casa…) percorro
i primi chilometri di sterrato sconnesso che si inerpicano inesorabilmente in
mezzo alle montagne.
“Ma non doveva essere un deserto ?”
Quando spunta il sole ho già fatto un bel po’ di percorso in mezzo al
nulla: montagne, foreste riarse, sterrati sconnessi.
Lunghi su e giù su quelle che una volta erano delle simil strade sterrate
si succedono a sentieri sconnessi che non hanno nulla da invidiare a quelli
alpini.
A farmi compagnia, ettari ed ettari di malefica gariga, ritengo l’arbusto
più odiato dai MTbiker e dagli escursionisti: un arbusto di altezza compresa
tra i 50 e i 150 cm che mette a dura prova braccia e gambe di chiunque!
E poi, tutto d’un tratto, dietro l’ultima delle centomila colline risalite, il
mare…
Uno spettacolo indimenticabile! Davanti a me, con il sole appena levato
alle spalle, una lunga spiaggia bianca incontaminata, quasi irraggiungibile,
bordata da un mare verde blu intenso…
Il paradiso!
Mi fermo, scendo dalla mtb e mi siedo sulla sabbia ad assaporare questo
momento. Il silenzio è totale… non potrebbe essere altrimenti, in un posto così
selvaggio.
Dopo un attimo di relax sono costretto a rimettermi in viaggio: il sole
ormai è sorto e tra poco l’inferno si accenderà.
Dopo vari su è giù lungo tracce di sentiero sconosciute anche sulla
cartina, non posso fare a meno di affidarmi alla tecnologia utilizzando il gps
per capire almeno dove sono. Ho mancato un incrocio (e chi l’ha visto ?!) e
sono in una valletta lunare ma la traccia c’è, quindi nessun problema. Tornare
indietro non se ne parla, dopo la lunga discesa appena passata su un sentiero
tra i più scoscesi mai effettuati; potrei attraversare la valletta alla mia
destra, sembra evidente che la traccia corretta possa essere ad un centinaio di
metri da me, ma dopo soli pochi passi nella gariga abbandono ogni idea in
merito.
Quindi via, lungo questa traccia.
Sono estasiato dal giro e felice per aver individuato un percorso in
parte ciclabile: il pensiero di rompere qualcosa si fa avanti ogni istante
mentre maltratto il mio fidato cavallo di ferro ma si affievolisce più
trascorre il tempo. Una rottura qui vuol dire “spallare”, per ore sotto il sole
cocente…
Dopo un lungo percorso, quando il sole è ormai già alto, sbuco sulla
bellissima e conosciuta spiaggia di Ostriconi, proprio mentre le prime persone
si apprestano a prendere posto sui salviettoni.
Una lunga spinta nella sabbia alta e qualche tratto sterrato mi riportano
alla partenza.
Non ho potuto ammirare tutto il deserto (purtroppo ci vorrebbe più tempo...) ma nei circa 30 km
percorsi ho potuto farmi un’idea di questo fantastico posto, paradiso e inferno
allo stesso tempo!
Ore 5.30, albeggia |
Nel nulla... |
Mare |
Sulle numerose risalite |
Sulla retta via |
Perso nella boscaglia |
La spiaggia di Ostriconi |
Il mio giro |
Nessun commento:
Posta un commento