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Un diario personale dove cercherò di non farvi trovare solo gradi e prestazioni sterili ma emozioni legate alle salite, paure condivise con amici, strette di mano, abbracci, racconti semplici e quant'altro ci consenta di sognare...

Ad est ad est, la dove nasce il sole...



“Ad est ad est… adesso si va,
ad est ad est… la dove nasce il sole”
sono le parole di una bellissima canzone dei Nomadi.
Ore 7.00, Dolomiti, Passo Sella, 4 gradi…
Uscita corso avanzato di roccia.
Dopo un sabato passato al Ciavazes su una via classica sotto il tiro continuo delle pietre delle cordate che ci precedono, oggi punto la mia cordata ad est… o meglio a nord est; direzione Sassolungo.
“Farà freddo ma almeno qui saremo soli a scalare” mi dico.
Convinco i miei insoliti compagni di cordata che qui sarà bello.
“Prenderemo un po’ di sole ?” mi chiedono. “Forse un’oretta o due…” rispondo.
Alle 8.30 la parete è già inondata dal sole. Quindi via, inizio le danze lungo un bellissimo tiro in placca di roccia fantastica, grigia, compatta e rugosa come poche… Cinquanta metri di grigio che a freddo mi svegliano ben bene.
Avevo già scalato al Sassolungo, sul Pilastro Paolina, e quello che mi era rimasto impresso di questa parete era proprio la bellezza della roccia, oltre all’isolamento garantito che riserva.
Che strana la gente, a poca distanza da qui si accalca sulle solite ormai patinate vie del Ciavazes, qui… nessuno !
Bello avere idee diverse dalla massa…
La salita continua lungo splendidi muri e placche lavorate dove non bisogna far altro che scalare cercando la linea più evidente e logica. Il grado non conta, sul terzo come sul quinto è tutto cemento; a parte il solito detrito dovuto alla scarsa frequentazione, qui è difficile trovare qualcosa che si muove !



Dopo tre orette e sette splendidi tiri sbuco con la mia allieva sulla grande cengia Lorenz dove ci concediamo venti minuti di riposo seduti al sole nell’attesa dei compagni che seguono. Che posto… che pace. Sara, l’allieva, è raggiante. Elena e Silvia, che seguono con Simone, non sono da meno. Per loro, una delle prime esperienze alpinistiche.



L’ombra ci coglierà solo in discesa ma il freddo, che avevamo tanto temuto la mattina, non arriverà.
Gli ultimi raggi di sole ci illuminano mentre allegri ci stringiamo la mano sorseggiando una bella birra sui tavoli del rifugio Sella.

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