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Un diario personale dove cercherò di non farvi trovare solo gradi e prestazioni sterili ma emozioni legate alle salite, paure condivise con amici, strette di mano, abbracci, racconti semplici e quant'altro ci consenta di sognare...

Il risolutore


Quest’anno la famiglia si è allargata (ed è una bellissima cosa!) e quindi l’allenamento manca… ma questo è poco importante.
La voglia di mettersi in gioco, di “ravanare” però c’è sempre (e questo è importante!)
E’ da molto che non faccio un vione, una di quelle vie che ti “mettono in bolla”, ti impegnano per una o più giornate, non per il grado ma per tutto il contorno. Mi mancano un po’…
Finalmente l’alta pressione è arrivata e, complici le ferie, riesco a prendere un bel 36 ore di licenza.
L’idea c’è… è in un cassetto della mia testa già da molti anni. Ho salito altre vie sulla parete ma mi manca la classica per eccellenza.
Una delle vie che ha consolidato il soprannome di “risolutore” al suo primo salitore, il grande Cassin.
Si, perché salire su quelle placche nel lontano ’37, con il brutto tempo e con gli scarponi ai piedi… beh, non dev’essere stato proprio un gioco da ragazzi!! Unire tutte le zone arrampicabili evitando al massimo le placche improteggibili, unire tutti i tasselli per completare il puzzle… è stata una grande impresa, da risolutore!














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