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Un diario personale dove cercherò di non farvi trovare solo gradi e prestazioni sterili ma emozioni legate alle salite, paure condivise con amici, strette di mano, abbracci, racconti semplici e quant'altro ci consenta di sognare...

Biscotti e Gatorade



Torre Trieste dal Vazzoler
Primo Maggio 1995, sette amici nell’invernale del Vazzoler, quattro cordate: Pablo e Basa, Elena e Silvestro, Mimmo ed io, Ivo da solo.
Tra un po’ di sole ed una nevicata, con temperature prossime allo zero, Elena e Silvestro salgono una via sullo zoccolo del Bancon; io e Mimmo tre lunghezze della Soldà alla Torre di Babele, gli altri riposano.


Torre di Babele - Spigolo Soldà
Arriviamo al rifugio a pomeriggio inoltrato; ci sono solo sei materassi; dopo dieci minuti, Ivo e Basa stanno già discutendo su chi dormirà senza materasso. Stanotte toccherà a Ivo.
Bilancio della prima giornata: giornata tranquilla ma fredda e nevosa.
Seconda giornata.
La mattina, di buon’ora si parte: io e Mimmo sulla Tissi alla Venezia, Elena e Silvestro sulla Ratti, Ivo da solo sulla Ratti e Pablo e Basa…. data la calda temperatura estiva, sulla Castiglioni; pieno nord ovest! E’ solo l’inizio…


Torre Venezia dal Vazzoler
Mentre raggiungo la prima sosta sento gridare dall’alto; alzo lo sguardo e vedo Ivo, con il suo maglione marrone rattoppato che ci saluta: “stai attaccato”, penso.
Quando arrivo alla seconda sosta, è già in cengia: sono trascorsi 40 minuti da quando ha attaccato!
Non ha nulla, solo l’imbrago; così deve aspettare Silvestro per fare le doppie, il primo ad arrivare in cengia dopo circa 6 ore, che lo trova rosso fuoco in uno stato semiconfusionale al limite della disidratazione !!!
Nel tardo pomeriggio siamo tutti nel rifugio a raccontarci la giornata e a sognare una bella bibita fresca: ormai l’acqua, e il cibo, sono finiti da un pezzo…Sembra che nessuno abbia più nulla da mangiare. Sembra…
Ad un certo punto, Basa - che, per il freddo preso tutto il giorno, nel rifugio è vestito come se fosse all’aperto (a cipolla stile spedizione himalayana con tanto di giacca in goretex e scarponi ai piedi…) - estrae dallo zaino un pacchetto di biscotti e un litro di gatorade e, nascondendosi, tenta di mangiare.
Non passa un minuto che sentiamo le imprecazioni di Ivo, alle quali dopo poco si uniscono le nostre….
“ma sono il mio mangiare e il bere per domani” esclama stizzito!
Evito la risposta di tutti e la rissa stile stadio che nasce… Per punizione non berrà e mangerà neanche la sua parte!!!
E dormirà senza materasso… toccava a lui!
Alle 18.30, tra crisi fantozziane di fame e sete, Ivo sentenzia: “andiamo ad Agordo a mangiare, poi risaliamo più tardi”. Detto e fatto. Dopo un’ora, con le gambe sotto il tavolo, stiamo divorando le scorte settimanali di un’osteria del paese.    
La serata diventa ancora più allegra quando Ivo ci presenta un suo amico, particolare….quel tanto!
Bifido è il suo soprannome, “la morte arrampica accanto” e “dio vede e provvede” le uniche frasi che escono dalla sua bocca… Troppo fuori !!
Ah…. Dimenticavo…. Ci ha raggiunto con uno scooter, Ivo dice che non ha la patente…
Ore 01.30: sette esseri raggiungono il beneamato letto del Vazzoler….
Bilancio della seconda giornata: tragicomica….

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