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Un diario personale dove cercherò di non farvi trovare solo gradi e prestazioni sterili ma emozioni legate alle salite, paure condivise con amici, strette di mano, abbracci, racconti semplici e quant'altro ci consenta di sognare...

Finalmente... Monte Bianco!


Estate 1992. Per qualcuno un’estate qualsiasi, per me potrebbe essere un’estate importante. Sono a Courmayeur per svolgere il Servizio di Leva, a due passi dal Monte Bianco. Purtroppo però il tempo ci mette lo zampino. Quasi tutti i giorni piove e quando non piove noi siamo impegnati in caserma: che sfortuna!!
Essere qui sotto e non poter far niente.
Finalmente una mattina ci alziamo e il tempo è bello; dopo colazione io, Roberto Alloi, Enrico Rapetti e Maurizio Menabreaz ci facciamo accompagnare alla funivia di La Palud e, in breve, raggiungiamo Punta Helbronner.
Roberto è di Roma; ha qualche anno in più di me ed è già Accademico del CAI; Enrico, di Torino, Accademico pure lui, a 18 anni ha salito la Major; Maurizio è figlio della celebre guida di Cervinia che nel 1985 ha raggiunto il Kangchenjunga!
Che dire, a parte il sottoscritto proprio un bel quartetto!!
Destinazione odierna Pic Adolph; io e Roberto saliremo la via Bettembourg; Enrico e Maurizio la via Gervasutti.
Iniziamo la scalata sotto un sole cocente; il primo tiro ci sveglia subito, presentando alcuni passi di VII grado. Poi la scalata diventa più faticosa e segue una serie infinita di fessure stupende. Il granito è rosso e caldo dal sole; arrampichiamo allegri in maglietta a mezze maniche. Che posto fantastico!!

Dopo cinque tiri in fessura verticale, la via si appoggia e raggiungiamo la cima; una veloce discesa in doppia ci porta sul ghiacciaio dove, insieme a Enrico e Maurizio, ritorniamo all’Helbronner e a Courmayeur.
Una giornata lunga ma allo stesso tempo corta, di quelle che si vorrebbe non finissero mai!

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