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Un diario personale dove cercherò di non farvi trovare solo gradi e prestazioni sterili ma emozioni legate alle salite, paure condivise con amici, strette di mano, abbracci, racconti semplici e quant'altro ci consenta di sognare...

Il triciclo


Gennaio 1997
Corso di cascate di ghiaccio Scuola “L. Pellicioli”. Prima uscita, destinazione Val Paghera.
Quest’anno c’è molta neve e chi sale in Val Paghera è costretto a lasciare la macchina poco dopo il primo tornante, quindi due ore a piedi. Non noi !
Non molliamo… macchine catenate e via!
Davanti apripista la Y10 4x4 di Matteo, dietro gli altri, gli “Unni”…
Ad un certo tratto la Y10 sbanda ed esce dalle canaline lasciate da qualcuno che ci ha preceduto; per oggi è finita. Il treno si ferma.
Scendiamo tutti dalle auto; non facciamo tempo ad avvicinarci all’auto ferma che, da dietro, qualcuno suona il clacson incitando a muoversi.
Pane per i denti di Frank…
Questa la scena: “Uehh, biund, calma eh” urlando.
Poi, girandosi verso la Y10: “Ndom, Gigi, dam una ma a spostà stò triciclo”
Risate generali rimbombano nella valle.
Il “triciclo” è subito rimesso nella carreggiata e riparte.
Dopo altri 300m è la volta del Peugeot 205 diesel di Frank; senza catene (!), in quattro, si ferma, non ce la fa più.
Frank, con fare “mansueto”, scende e ferma Bruno che hai il Pajero con quattro catene chiedendogli di dargli una tiratina; detto e fatto.
E qui la seconda scena tragicomica fantozziana della giornata…
Frank attacca la corda al gancio della jeep, poi al gancio del Peugeot e dice a Bruno di tirare; Bruno parte a manetta, senza mettere in tensione la corda, e il gancio della macchina di Frank esplode sotto fragorose bestemmie…
Una scarpata alla portiera e la macchina viene lasciata dov’è; Frank è chiaro: “Lasela chè, an ghe penserà stasira!”.
Se non siamo passati noi non passerà nessun altro! Prima di partire abbiamo già il mal di pancia per le risate. Gli allievi sono di… ghiaccio!
Veloce scalata delle cascate, padelle addosso a chiunque, macchie di sangue sulla neve; sembra una battaglia. lle 14.00 in un crocchio di persone siamo al piazzale superiore ad aspettare tutti. Fa freddo, oltre i 10 sotto zero. Per scaldarsi, Frank e Gigi, le due macchiette insieme a Basa, decidono di fare un “focherello”; dopo 10 minuti ritornano con circa 40kg di rami secchi ! Il focherello viene acceso con la grappa di Frank, e le fiamme raggiungeranno i dieci metri di altezza…. Però ci si scalda e si ride a crepapelle.
Il massimo lo raggiungiamo verso le 16.00 quando, ritornati tutti, iniziamo a scendere a valle. La prima auto ad essere recuperata è quella di Frank. Essendo io il più leggero del gruppo, sentenzia: “Cisanel, salta so te”.
Salgo, metto in moto e nel mentre altri quattro tentano ti togliere la macchina dalla buca spingendola come degli ossessi.
Ad un tratto sento un urlo: “Schisaaaaaaa ol pedal !!”
Preso dalla foga del gruppo, schiaccio tutto l’accelleratore; il motore, a freddo, non esplode per miracolo… un fumo nero invade l’aria…. un rumore assordante avvolge tutto… poi, di colpo, la macchina esce dalla buca ad una velocità impressionante, sembra un missile! Io sopra faccio appena in tempo a sterzare per non finire giù nella valle, dalla parte opposta nella quale ero bloccato! Che folli… Però abbiamo ottenuto il risultato sperato.
La giornata non è ancora finita… speriamo almeno di arrivare a casa sani e salvi !
Di sicuro una delle giornate più allegre e stravaganti che abbia mai passato in 25 anni di vita…


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