Ore 19.00: Io e Roby siamo seduti in un bar di Arco davanti ad un enorme piatto di pastasciutta che, in poco meno di cinque minuti, divoriamo ferocemente accompagnato da un bel litrozzo di birra!
Ora va meglio e, mentre ci apprestiamo ad affrontare il ritorno in auto, possiamo ricordare i bellissimi momenti appena trascorsi.
A Roby ritorna il mente lo stupendo ed impegnativo tredicesimo tiro che sono riuscito a risolvere brillantemente dopo un quarto d’ora di stress psicofisico… Settimo, settimo superiore, obbligato, con protezioni da guadagnare…
A me il tiro successivo, il quattordicesimo, lungo una fessura verticale difficile e continua che, fortunatamente, è toccata a lui!
E poi, ad entrambi, l’impegnativa e lichenosa fessura del dodicesimo tiro, continua da morire…, e l’ultimo tiro, facile ma da rischio di volo con comodini di qualche quintale in braccio….
Per ultimo, la forte stretta di mano ed un grande “vero” abbraccio nel bosco sommitale.
Questa è l’avventura “arrampicata” che più amo: condivisione tra amici uniti da una corda di gioie e paure vissute che servono a rafforzare la vera amicizia…
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