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Un diario personale dove cercherò di non farvi trovare solo gradi e prestazioni sterili ma emozioni legate alle salite, paure condivise con amici, strette di mano, abbracci, racconti semplici e quant'altro ci consenta di sognare...

Quando il brutto tempo ci mette lo zampino

Il meteo promette due giorni di sole in tutta la Svizzera.
Così venerdi sera, dopo il lavoro, io e Luca partiamo decisi in direzione Ratikon.
La zona mi era sconosciuta fino a qualche settimana fa quando ho comprato una bellissima pubblicazione in lingua tedesca che decanta le infinite possibilità arrampicatorie.


Anche se la maggior parte delle vie sono per me insalibili, sia per grado che chiodatura, ho trovato un’infinità di vie classiche di medio livello che sembra valgano la pena essere ripetute.
Poco dopo la mezzanotte siamo al posteggio, prepariamo il giacilio e ci sdraiamo per dormire qualche ora.
Inizia a piovere…
“Mah, sarà una nuvola passeggera, gli svizzeri non sbagliano mai!”
Alle sei di mattina, dopo un diluvio continuo, ci alziamo e capiamo che forse le previsioni hanno ciccato…
Fiumi di acqua scendono incessanti da ogni prato.
Con tutta la pioggia scaricata la notte non riusciremo certo a fare nulla, per di più il tempo non accenna a miglioramenti.
Prendiamo la decisione: ad ovest qualche schiarita ci motiva quindi direzione Furka, se migliora riusciremo a fare qualcosa.
Dopo aver circumnavigato tutta la Svizzera, alle 11.00 siamo a Tiefenbach con un tempo all’apparenza migliore di quello che abbiamo lasciato…
Solo all’apparenza!
Dieci minuti e nevica…
“Dai che scaliamo, guarda, si sta aprendo” dice Luca cercando di motivare entrambi.
Si passa da piccoli sprazzi di cielo azzurro a nebbioni danteschi con fortissime raffiche di vento e nevicate incessanti.
Poco dopo mezzogiorno attacchiamo la linea scelta, tutte fessure, quindi anche se bagnate in qualche modo si sale.
Fortuna vuole che fa talmente freddo che la neve non si scioglie ma si deposita a forma di palline di polistirolo solo sulle cenge.
Quindi via.
Pile e goretex non bastano per scaldare ma si va avanti lo stesso: oggi la voglia è tanta, non ci arresterebbe nemmeno una bufera!
Tra una gelata di mani e una di piedi, una nevicata intensa e raffiche di vento patagonico, raggiungiamo la fine della via, giusto in tempo prima che inizi definitivamente a nevicare.
Veloci doppie e discesa a razzo fino alla macchina dove il termometro segna tre gradi sotto lo zero!
Ora nevica copiosamente così optiamo per un ritorno notturno in terra italiana, non prima di un bel ghigno alla faccia del brutto tempo che ci ha messo lo zampino !


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