Giugno 2009
Ritorniamo all’Eldorado.
Stavolta una via, l’unica a parte qualche tratto, interamente in fessura: Motorhead.
Ha la fama di essere una delle vie più belle ed estetiche delle alpi. E lo è, a ragione.
Partiamo il mattino presto; al primo sole siamo all’attacco. Subito aderenza… sul nevaio ripido per raggiungere la roccia; si rivelerà uno dei passi più impegnativi della salita!
Saliamo belle fessure ben proteggibili;
la sveglia arriva al terzo tiro, un diedro verticale con fessurina di fondo svasata dove è difficile proteggersi adeguatamente.
Motorhead - 1° tiro |
Il segreto è non fermarsi ma… non è semplice; in caso di “decollo” la planata è mooolto lunga, come d’altronde su tutti i tiri dell’Eldorado.
Mi tocca da secondo e, magicamente, lo passo in libera, non fermandomi.
La salita prosegue lungo tiri in fessura stupendi, tutti da proteggere.
Il tiro chiave risulta essere il più semplice in quanto ben chiodato e su placca tecnica. Segue un tiro più semplice ed un’altro gradato quarto grado superiore, in placca… quarto grado talmente liscio ed improteggibile da far rabbrividire il più esperto dei placchisti!
Motorhead - 4° tiro |
Motorhead - 5° tiro |
Motorhead - 7° tiro |
Motorhead - la placca di 4° grado |
La salita riprende lungo lame e muri fessurati fino ad un altro tiro chiave, quello del tetto. La pompa comincia a svanire e usciamo con l’aiuto di un provvidenziale friend.
Due tiri in fessure più semplici ci portano in vetta.
Una stretta di mano, una barretta e giù veloci lungo il “paciuch” (pantano) della via normale. Alle 17.00 siamo seduti sulla terrazza di un bar al Grimsel con una bella birretta in mano. Questa è la vita degli alpinisti!
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