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Un diario personale dove cercherò di non farvi trovare solo gradi e prestazioni sterili ma emozioni legate alle salite, paure condivise con amici, strette di mano, abbracci, racconti semplici e quant'altro ci consenta di sognare...

Cristallina Jeans



Giugno 2007
“Ciao Luca, sei libero sabato ? Partiamo domani pomeriggio dopo il lavoro e dormiamo nella mia macchina, destinazione Monte Bianco”. Detto e fatto.
Alle 18.30 siamo in autostrada a Viverone sotto un nubifragio da paura; in dieci minuti si riversano sulla strada ettolitri di pioggia che ci costringono a viaggiare a 30 all’ora! Un fiume in piena attraversa l’autostrada. Riusciamo a non fermarci ed a scappare da quest’inferno per miracolo… mai visto una cosa simile in poco tempo! Prima che faccia buio siamo al posteggio in fondo alla Val Ferret; anche qui è appena smesso di piovere ma qualche macchia d’azzurro nel cielo nero ci fa sperare bene. “Domani si scala” dico a Luca, che rimane incredulo. Destinazione Cristallina al Mont Rouge de Triolet.
Quando suona la sveglia il cielo è limpidissimo; esco in pantaloncini corti dal sacco a pelo e cerco i pantaloni lunghi ma… non li trovo! Ma… c…o! Li ho dimenticati a casa; ieri per il caldo sono partito con quelli corti. Nooo, e ora ? Luca, che è venuto con i jeans, mi propone i suoi. Li provo, vanno bene… ok, vada per i jeans, anche se arrampicheremo a 3000m ! Veloce colazione al freddo mattutino, preparazione degli zaini e via. Luca sale come un fulmine, faccio fatica a stargli dietro e in due ore dalla macchina siamo all’attacco di Indicazione Obbligatoria, una via di 4-5 tiri che permette di raggiungere Cristallina evitando il facile canale iniziale. I primi tiri sono freddi e umidi e facciamo fatica a scaldare le “gomme”.




Il cielo è coperto e una fitta nebbia ci nasconde il panorama. Usciti dalla via in una decina di minuti di cammino raggiungiamo l’attacco di Cristallina. Ad un tratto la nebbia sparisce e si staglia davanti a noi la bellissima linea di salita.


La bellissima linea di fessure di Cristallina
Attraverso il canale pieno di neve e raggiungo l’attacco. Il duro tiro iniziale tocca a me; a freddo non è uno scherzo!



Poi Luca continua sulla bellissima fessura, impegnativa per la chiodatura quasi assente; una lunghezza di 45m verticale e continua. Viaggia il bocia !
Da secondo faccio fatica anche se i jeans sembrano funzionare.




Proseguiamo per fessure e placche impegnative poi con due tiri più facili siamo in vetta al Mont Rouge. La mia prima vetta arrampicatoria con i jeans… Ora il sole ha preso il posto delle nebbie e con i suoi raggi scalda la roccia e l’ambiente. Il panorama sulla Leschaux, piena di neve, è stupendo; Luca, alla sua prima esperienza in Bianco, è emozionato dall’ambiente che ci circonda.


Veloci doppie e veloce discesa a piedi fino all’auto dove ci godiamo il sole che infuoca la parete. Dodici ore non stop con i miei nuovi pantaloni da arrampicata!

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