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Un diario personale dove cercherò di non farvi trovare solo gradi e prestazioni sterili ma emozioni legate alle salite, paure condivise con amici, strette di mano, abbracci, racconti semplici e quant'altro ci consenta di sognare...

Paura

Agosto 2003
La paura quando arriva ti sorprende, ti avvolge… Offusca la mente e, di riflesso, tutto il corpo si irrigidisce; le dita non tengono più le prese, le gambe tremano, gli occhi vedono la protezione sempre più lontana e sempre meno sicura…
Poi arriva il blocco, mentale e fisico.
Il corpo si rifiuta di progredire… la testa dice “basta!”.
Tutti abbiamo paura, dobbiamo solo essere capaci di controllarla; chi non ha paura non vive a lungo…
A volte però la stanchezza, lo stress o altro “bloccano” la nostra testa e ci fanno venire paura ! E’ naturale.
Ricordo un’estate… tre giorni prima ero tornato dalle Jorasses dopo aver salito lo sperone Walker per la via Cassin. Probabilmente, anzi, sicuramente ero stanco, non fisicamente ma psicologicamente. Io avevo voglia di scalare ma… la mia mente non aveva voglia!
La testa era altrove… cercava un poco di relax dopo lo sperone.
Così capitò che al quinto tiro di una assolata via sul Bianco con Antonia, dopo aver ravanato sui quattro tiri precedenti di IV grado, mi bloccai su un tiro di V grado. Non c’era verso di salire, non riuscivo a staccarmi dal chiodo, i miei occhi non trovavano appigli e la testa non voleva andare avanti… Non riuscivo a capacitarmene… tre giorni prima, con un grosso zaino in spalla, avevo superato lo sperone…
Sconforto! Crisi! Poi, la ritirata.
Non riuscivo a dare una risposta sensata di quello che mi era accaduto ad Antonia, che da vera compagna di vita aveva già capito tutto quello che mi stava succedendo….

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